Museo Nazionale del ciclismo "Adriano Cuffini", Via dei Pioppi n°10, loc Pegazzano, La Spezia... ingresso gratuito

Se non hai ancora scoperto l'essenza del ciclismo, penserai a questo come ad un luogo del ricordo che alcuni ostinati cercano di sottrarre alla polvere del tempo.

 

Non è così!

 

In questa stanza c'è un tesoro. E' la semplicità della bicicletta come scuola e metafora di vita, è l'affermazione della propria individualità in una mensa dove si spezza assieme il pane della fatica, è il rispetto per gli antagonisti prima ancora di quello per i propri compagni di squadra, è il vento tra i capelli nel turbine di una discesa, è il sudore di una salita senza fine che solo la volontà non ti fa abbandonare, è accettare quanto gli anni ti consentono senza frode e senza tentare vanamente di rincorrere la gioventù.

 

Storie di campioni e di gregari, storie di semplici amatori e di tifosi, storie tutte che si fondono assieme nel frullare senza tempo delle ruote della vita.

 

Abbiamo predisposto questo luogo con la speranza che tu possa sentirti tra amici, e cerchiamo di ampliarne la disponibilità e di migliorarlo per quanto ci sia possibile.

 

Per la nostra passione ci basta il tuo sorriso, non meno gradito di una modesta donazione, se vorrai contribuire a mantenere tutto questo.

il museo è visitabile con, prenotazione telefonica > +39 3516292202, e-mail > asloreli@libero.it - giancarlokzoppi@gmail.com e pagina Facebook- "A.S. Lorelì - Museo del Ciclismo"Adriano Cuffini"

Associazione Sportiva LORELI' asd

...sport...passione...memoria... storia

La verve di Massimo Lagomarsino, la cui passione per il ciclismo, pedalato a cavallo degli anni sessanta e settanta, ha coinvolto i partecipanti alla serata dedicata al Libro “Camoriano racconta Nencini e il 40°Giro d'Italia”. Elisabetta Nencini, ha telefonicamente ringraziato i presenti , non potendo essere presente per impedimento sopraggiunto, e un frizzante Lagomarsino ha fatto conoscere Attilio Camoirano, grande cantore del ciclismo discorrendo fra aneddoti e articoli su Gastone Nencini

Dopo Ballerini e Bugno... il narratore Andrea Ferraretto intervista Massimo Amato Sabato 3 dicembre alle ore 15 e 30 al Museo Nazionale del Ciclismo della Spezia . Al Museo del Ciclismo della Spezia, dopo “Ballerini. Campione in tutto” e l’autobiografia di Gianni Bugno presentata dallo stesso campione, sabato 3 dicembre il salone del Museo diventa punto d’incontro per gli appassionati delle due ruote che affidano alla bicicletta un bisogno innato di libertà e conoscenza. Barcellona e Praga, Bratislava e Amsterdam: Amato, partendo dalla Spezia, ha percorso migliaia di chilometri su strade, spesso sconosciute, dell’Europa. Fotografo ed esperto conoscitore del territorio, animatore del Museo del Ciclismo di Spezia, in punta di piedi, dopo essersi documentato minuziosamente . Ferraretto, con Viaggi naturali, invita a ripensare il modo di viaggiare e di muoversi, e nell'attesa di farlo - dice lo scrittore - non “ci resta che leggere e sognare ad occhi aperti delle Cinque Terre, della Maiella o dell'Appia Antica, per citare solo alcuni degli itinerari”.

Fiandre 2024 Il Museo del ciclismo della Spezia nelle Fiandre Non si parla di Fiandre se non si pensa alla bici, e viceversa. È un binomio indiscusso e trova la sua massima espressione a Roeselare, città delle Fiandre Occidentali sede del Koers Museum, la spazio espositivo più importante per i bikers non solo del Belgio, ma del nord Europa. Proprio per questo l’Associazione Lorelì - Museo del Ciclismo “Adriano Cuffini” della Spezia ha stretto con il Koers Museum un gemellaggio. “Le Fiandre sono le corse e le corse sono le Fiandre. E la culla? Si trova a Roeselare” . Lo dicono proprio tutto, da quelle parti KOERS, il Museo del Ciclismo, è il luogo ideale per vivere la storia del bicicletta. Una guida spiega perché il ciclismo è emozione, scienza, cultura e commercio. “Immagini d'azione mozzafiato , che emozionano - dice Sergio Fascetti che con Giancarlo Zoppi hanno suggellato il legame - Tra le altre, troviamo un'ode e una delle sale dedicata al campione del mondo locale Jean-Pierre Monseré , che perse la vita con la maglia da campione del mondo durante una gara nel 1971.” Costruito tra il 1899 e il 1902, l'edificio fungeva da caserma dei vigili del fuoco fino al 1962 KOERS; dopo la ristrutturazione , ha riaperto i battenti nell'estate del 2018 con un nuovo interno. “Anche questa é una analogia con il nostro museo della Spezia - dice Giancarlo Zoppi, presidente dell’associazione Lorelì - nato come casermetta dell’esercito. Da diciassette anni in occasione delle classiche del Nord nelle Fiandre e anche quest’anno - sorride Zoppi - con l’amico Sergio Fascetti abbiamo fatto visita al Museo a cui ci lega un rapporto di conoscenza e grande stima reciproca.” Thomas Ameye, direttore, e Dries Monbert hanno accolto con molta cordialità la delegazione spezzina e fra scambio di maglie con dedica, gadget racconti e aneddoti, si rafforzato la collaborazione. “Siamo convinti - concludono Fascetti e Zoppi - che mettendo in rete i rispettivi siti internet con la rete museale Europea, con scambio di visite e ospitalità, continuerà la crescita, importante per le rispettive realtà” Quest’anno, inoltre, sempre in occasione delle classiche ( Gent- Wevelgem, Dwars door Vlaanderen - Attraverso le Fiandre , e Ronde van Vlaanderen-Giro delle Fiandre) il museo del Ciclismo spezzino ha anche consolidato l’ottimo rapporto con la ASTANA , Squadra di ciclismo professionisti, che i ciclisti del museo “Cuffini” hanno supporto con servizio in corsa, rifornimenti e assistenza tecnica; né sono mancate pedalate sul pavè con Stefano Zanini e Federico Borselli, ex ciclisti e responsabili del gruppo sportivo. Grazie alla recente trasferta in Belgio, il Museo del Ciclismo si è arricchito di un altro importante cimelio: Sonny Colbrelli, vicitore Parigi Roubaix ha autografato con dedica una maglia che sarà esposta on le oltre settecento già in esposizione a via dei Pioppi alla Spezia

La bicicletta tra storia e filatelia: inaugurata la mostra “Cara Bicicletta” al Museo del Ciclismo della Spezia Venerdì 31 gennaio, il Museo del Ciclismo “Adriano Cuffini” della Spezia ha inaugurato la mostra filatelica Cara Bicicletta, un affascinante viaggio nella storia della bicicletta e del ciclismo raccontato attraverso i francobolli. Curata da Giacomo Landi, collezionista e grande appassionato delle due ruote, la mostra è stata presentata in un incontro condotto da Melania Sebastiani. Ad aprire la cerimonia, il Sindaco della Spezia Gianluigi Peracchini, che, da ex ciclista, ha sottolineato il valore del Museo e dello sport come portatore di cultura e valori. Ad accogliere gli ospiti, il presidente dell’Associazione Lorelì, Gian Carlo Zoppi- Erano presenti gli Assessori Maria Grazia Frijia, Alberto Giarelli e Giulio Guerri. Per l’occasione, l’Ufficio Filatelico spezzino di Poste Italiane ha realizzato un annullo speciale dedicato all’evento e sono stati diffusi i rarissimi francobolli celebrativi dei 100 anni dalla partecipazione al giro d’Italia della corridora Alfonsina Strada. Un Museo da scoprire Il Museo del Ciclismo “Adriano Cuffini”, situato in via dei Pioppi 10, rappresenta una vera e propria perla per gli appassionati di questo sport. Fondato nel 2019, si è ampliato nel tempo, arricchendosi di cimeli e reperti storici che raccontano l’evoluzione del ciclismo. Dai modelli di biciclette storiche alle maglie autografate dai campioni del passato e del presente,

Patagonia, Tierra del Fuego, Fin del Mundo,… y principio de todo, dicono in Argentina. La fine del mondo e il principio di tutto. Geografia immaginaria, domicilio esistenziale, immaginazione sociale, la Patagonia accende la mente e mette in moto le gambe. Il Museo del Ciclismo “A. Cuffini” ha raccolto il ciclodiario Vento, guanachi e ripio: un itinerario ai confini del mondo, la narrazione dell’itinerario di viaggio di tre amici tra l’Argentina e il Cile. Laura, Mirco e Ugo sono partiti a dicembre, sono arrivati in aereo a El Calafate, hanno impiegato un’ora e mezzo per montare le biciclette, sono usciti dall’aeroporto e… sono rientrati. “La nostra prima tappa in sella è durata meno di un minuto”, riferisce Ugo, la voce del gruppo, mentre sullo schermo sfilano le immagini. “A posteriori direi che la parte più difficile è quella logistica, e che il momento più scoraggiante è stato quel primo minuto fuori dall’aeroporto, abbiamo dovuto prendere la decisione di rientrare. Abbiamo imparato a poco a poco che in quei luoghi occorre programmare le giornate a seconda del vento… e che sorpresa gradita quando una signora fueghina ci ha insegnato l’esistenza di una app che ne descrive in modo affidabile potenza e direzione!”.

Silvio Martinello ospite del Salotto del Ciclismo al Museo “Adriano Cuffini” La Spezia venerdì 11 luglio ore 17 Il Salotto del Museo del Ciclismo “Adriano Cuffini” si prepara ad ospitare, venerdì 11 luglio dalle ore 17, Silvio Martinello, già professionista e oggi attento commentatore sportivo, che pista e su strada ha segnato un’epoca. Nato a Padova il 19 gennaio 1963, Martinello esordisce a quattordici anni con la Cicli Morello Padova. Nel 1986 passa professionista con la Sammontana-Bianchi; ottima velocista, ha saputo altere la strada alla pista. “Su strada il suo palmares è composto da 15 successi, con 2 tappe al Giro d'Italia e 4 giorni in Maglia Rosa nel 1996 - dice lo storico Antonio Vinciguerra, volontario e animatore del Museo - Il suo primo successo è nel 1990: una tappa alla Vuelta. Più corposo, degno del grande campione, il bottino su pista con 5 titoli mondiali e un titolo olimpico: oro all'Olimpiade di Atlanta '96 nella corsa a punti individuale; bronzo a Sydney 2000 nell'americana in coppia con Villa; campione del mondo nell'americana nel '95 e nel '96, ancora con Villa, nella corsa a punti '95 e '97, nell'inseguimento a squadre nel 1985 ed infine due argenti e due bronzi.” Chiude la carriera nel 2003, a 40 anni compiuti, dopo 18 stagioni da professionista, quando saluta il ciclismo e lo fa a Padova, la sua Padova, al Velodromo Monti. Un saluto "all'americana" per lui che delle americane è stato il re incontrastato.